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Festival "DI VOCI E DI SUONI" 2010

Festival "DI VOCI E DI SUONI" 2010
La locandina della terza edizione

lunedì 2 luglio 2007

La nostra lettera a Maurizio



Questa è lettera che noi della Compagnia Teatro Popolare “P. Liuzzi” abbiamo inviato a Maurizio dopo la sua scomparsa, l’ha scritta, per tutti noi, Romolo Passini.
E’ una bellissima lettera che esprime ciò che abbiamo provato tutti dopo aver saputo che non sarebbe mai più tornato Maurizio: ” il nostro suonatore di organetto”.
Abbiamo cercato insieme di superare il nostro dolore cercando di mantenere viva la sua presenza tra noi, portando avanti ciò che, con la sua scomparsa, è rimasto, per così dire, “a metà”.



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Mittente: Compagnia Teatro Popolare “P. Liuzzi”
Destinatario: Maurizio


Caro Maurizio, l’altra sera, quando te ne sei andato dopo le prove, hai dimenticato
delle cose, giù nella sede.
Qualcuno ti ha rincorso, ma tu eri già partito. Quanta fretta però!
Vabbè, hai ragione: vieni apposta da Roma, poi devi ritornare…
- Ma adesso con tutte queste cose, noi, che ci facciamo?
- Mettiamole in uno scatolone e buonanotte!
- Prima diamoci un’occhiata…
- Cosa vuoi che ci sia…
- Comunque non ti riguarda.
- Lo dici tu… e questo cos’è?
- Un pezzo di carta, non lo vedi?
Un foglio bianco, anzi no, perché in realtà c’era scritto qualcosa:
- Le cose belle che ci vengono in mente, scriviamole qui sotto… e poi facciamole.
C’erano anche delle partiture per organetto… e poi un sacchetto, pieno di tante cose:
dignità, chiarezza, tanta voglia di sapere, molta repulsione nei confronti dell’ignoranza… quella attiva, la più pericolosa. Ma anche qualche dubbio, un bel po’ di rabbia e tanta delusione, e ancora, un po’ di serenità, tanta amicizia e un buon bicchiere di vino che ci piace sempre, e riscalda i cuori.
C’era anche una foto dei tuoi bambini, i bambini di strada, quelli dei berretti che abbiamo venduto durante la festa del tesseramento – che sei proprio fissato co’ ‘sta festa del tesseramento, lasciatelo dì’ – però via, avevi ragione tu, ci siamo divertiti un sacco.
Beh, insomma, che vuoi fare? Ci rivieni o no a prenderti ‘sta roba?
Ma sai che ti dico? Quasi quasi ci ripenso. Lasciala qui, non preoccuparti, te la custodiremo noi, anzi, invece di metterla dentro lo scatolone la terremo fuori, in mezzo ai piedi, in modo da inciamparci ed essere costretti a raccoglierla tutti i giorni, a riscoprirla e a pensare. Per non correre il rischio di dimenticare, nemmeno per un attimo, l’indispensabile rompiscatole che sei.
Un abbraccio infinito dai tuoi compagni di avventura.
Ciao Maurizio.

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A distanza di due mesi dalla sua scomparsa pubblichiamo questa lettera.
Dal giorno della sua scomparsa, il 2 maggio 2007, abbiamo realizzato ancora molte cose insieme a Maurizio, nonostante lui non ci sia più.


Ci rendiamo conto che potrà sembrare un’assurdità, ma …è proprio così!

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Breve storia della Compagnia Teatro Popolare "Peppino Liuzzi" di Caprarola

È difficile raccontare in poche righe la vita di una Compagnia che esiste da trentasette anni, e che quindi può essere considerata a tutti gli effetti la più “anziana” fra quelle esistenti nella Provincia di Viterbo.

La sua storia comincia nel 1972 e da quella data ha visto militare fra le proprie fila centinaia di persone, portando in scena decine di testi. Da subito fu fatta la scelta di recitare in dialetto caprolatto, non tanto per una moda dell’epoca o per un fatto di praticità, ma perché questo era il linguaggio che i nostri genitori ed i nostri nonni usavano per raccontarci le loro storie e quindi anche la nostra.

Elemento caratterizzante è sempre stato quello di non essere una filodrammatica, ma una Compagnia che mette in scena testi originali scritti dagli stessi componenti, oppure adattamenti da classici come: “Sogno di una notte di mezza estate”; “Ruzza, ruzza, Ruzzante”;” Torquato è pazzo!”, che comunque in un modo o nell’altro vanno ad esplorare le realtà quotidiane di una comunità come quella caprolatta che potrebbe benissimo essere paragonabile a qualsiasi altra realtà della provincia italiana. Fondamentale è stato l’incontro, all’inizio degli anni ottanta, con l’autore e regista Umberto Marino, che ha portato prima alla realizzazione di alcuni drammi radiofonici RAI (I fioretti di S.Francesco; Sogno di una notte di mezza estate; Soldatino di piombo; 06/7016494), per poi continuare con il teatro (L’ultima sigaretta; Peppini, quattro filosofi di nome Peppino) ed infine con il cinema e la fiction (Cominciò tutto per caso; Cuore cattivo; L’ultima sigaretta; Ultimo banco; S.Antonio di Padova; Il bambino di Betlemme; La fiamma sul ghiaccio). Frutto di questa intensa collaborazione, anche le due rappresentazioni teatrali portate in scena al Teatro Parioli di Roma: De tutti li colori; Lo campanello de casa mia.

Qualche estate fa, La Compagnia, in collaborazione con il comitato Festeggiamenti Sagra della Nocciola, ha organizzato l’ennesima edizione di “Camminando e Teatrando”, manifestazione molto singolare che consiste nel rappresentare le varie scene teatrali dello spettacolo in altrettanti angoli, molto suggestivi, del centro storico di Caprarola, collegandole attraverso percorsi ricchi di storia e di cultura, narrati e commentati dal locale “Centro Studi e Ricerche”. Visto il successo accordatole dal pubblico, questa manifestazione verrà probabilmente riproposta anche nei prossimi anni. Oggi la Compagnia è composta per lo più da giovani che al tempo delle prime rappresentazioni non erano ancora nati, e senza dubbio è questo, fra tutti, il più grande successo che abbia mai ottenuto.

Romolo Passini