Questa è lettera che noi della Compagnia Teatro Popolare “P. Liuzzi” abbiamo inviato a Maurizio dopo la sua scomparsa, l’ha scritta, per tutti noi, Romolo Passini.
E’ una bellissima lettera che esprime ciò che abbiamo provato tutti dopo aver saputo che non sarebbe mai più tornato Maurizio: ” il nostro suonatore di organetto”.
Abbiamo cercato insieme di superare il nostro dolore cercando di mantenere viva la sua presenza tra noi, portando avanti ciò che, con la sua scomparsa, è rimasto, per così dire, “a metà”.
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Mittente: Compagnia Teatro Popolare “P. Liuzzi”
Destinatario: Maurizio
Caro Maurizio, l’altra sera, quando te ne sei andato dopo le prove, hai dimenticato
delle cose, giù nella sede.
Qualcuno ti ha rincorso, ma tu eri già partito. Quanta fretta però!
Vabbè, hai ragione: vieni apposta da Roma, poi devi ritornare…
- Ma adesso con tutte queste cose, noi, che ci facciamo?
- Mettiamole in uno scatolone e buonanotte!
- Prima diamoci un’occhiata…
- Cosa vuoi che ci sia…
- Comunque non ti riguarda.
- Lo dici tu… e questo cos’è?
- Un pezzo di carta, non lo vedi?
Un foglio bianco, anzi no, perché in realtà c’era scritto qualcosa:
- Le cose belle che ci vengono in mente, scriviamole qui sotto… e poi facciamole.
C’erano anche delle partiture per organetto… e poi un sacchetto, pieno di tante cose:
dignità, chiarezza, tanta voglia di sapere, molta repulsione nei confronti dell’ignoranza… quella attiva, la più pericolosa. Ma anche qualche dubbio, un bel po’ di rabbia e tanta delusione, e ancora, un po’ di serenità, tanta amicizia e un buon bicchiere di vino che ci piace sempre, e riscalda i cuori.
C’era anche una foto dei tuoi bambini, i bambini di strada, quelli dei berretti che abbiamo venduto durante la festa del tesseramento – che sei proprio fissato co’ ‘sta festa del tesseramento, lasciatelo dì’ – però via, avevi ragione tu, ci siamo divertiti un sacco.
Beh, insomma, che vuoi fare? Ci rivieni o no a prenderti ‘sta roba?
Ma sai che ti dico? Quasi quasi ci ripenso. Lasciala qui, non preoccuparti, te la custodiremo noi, anzi, invece di metterla dentro lo scatolone la terremo fuori, in mezzo ai piedi, in modo da inciamparci ed essere costretti a raccoglierla tutti i giorni, a riscoprirla e a pensare. Per non correre il rischio di dimenticare, nemmeno per un attimo, l’indispensabile rompiscatole che sei.
Un abbraccio infinito dai tuoi compagni di avventura.
Ciao Maurizio.
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A distanza di due mesi dalla sua scomparsa pubblichiamo questa lettera.
Dal giorno della sua scomparsa, il 2 maggio 2007, abbiamo realizzato ancora molte cose insieme a Maurizio, nonostante lui non ci sia più.
E’ una bellissima lettera che esprime ciò che abbiamo provato tutti dopo aver saputo che non sarebbe mai più tornato Maurizio: ” il nostro suonatore di organetto”.
Abbiamo cercato insieme di superare il nostro dolore cercando di mantenere viva la sua presenza tra noi, portando avanti ciò che, con la sua scomparsa, è rimasto, per così dire, “a metà”.
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Mittente: Compagnia Teatro Popolare “P. Liuzzi”
Destinatario: Maurizio
Caro Maurizio, l’altra sera, quando te ne sei andato dopo le prove, hai dimenticato
delle cose, giù nella sede.
Qualcuno ti ha rincorso, ma tu eri già partito. Quanta fretta però!
Vabbè, hai ragione: vieni apposta da Roma, poi devi ritornare…
- Ma adesso con tutte queste cose, noi, che ci facciamo?
- Mettiamole in uno scatolone e buonanotte!
- Prima diamoci un’occhiata…
- Cosa vuoi che ci sia…
- Comunque non ti riguarda.
- Lo dici tu… e questo cos’è?
- Un pezzo di carta, non lo vedi?
Un foglio bianco, anzi no, perché in realtà c’era scritto qualcosa:
- Le cose belle che ci vengono in mente, scriviamole qui sotto… e poi facciamole.
C’erano anche delle partiture per organetto… e poi un sacchetto, pieno di tante cose:
dignità, chiarezza, tanta voglia di sapere, molta repulsione nei confronti dell’ignoranza… quella attiva, la più pericolosa. Ma anche qualche dubbio, un bel po’ di rabbia e tanta delusione, e ancora, un po’ di serenità, tanta amicizia e un buon bicchiere di vino che ci piace sempre, e riscalda i cuori.
C’era anche una foto dei tuoi bambini, i bambini di strada, quelli dei berretti che abbiamo venduto durante la festa del tesseramento – che sei proprio fissato co’ ‘sta festa del tesseramento, lasciatelo dì’ – però via, avevi ragione tu, ci siamo divertiti un sacco.
Beh, insomma, che vuoi fare? Ci rivieni o no a prenderti ‘sta roba?
Ma sai che ti dico? Quasi quasi ci ripenso. Lasciala qui, non preoccuparti, te la custodiremo noi, anzi, invece di metterla dentro lo scatolone la terremo fuori, in mezzo ai piedi, in modo da inciamparci ed essere costretti a raccoglierla tutti i giorni, a riscoprirla e a pensare. Per non correre il rischio di dimenticare, nemmeno per un attimo, l’indispensabile rompiscatole che sei.
Un abbraccio infinito dai tuoi compagni di avventura.
Ciao Maurizio.
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A distanza di due mesi dalla sua scomparsa pubblichiamo questa lettera.
Dal giorno della sua scomparsa, il 2 maggio 2007, abbiamo realizzato ancora molte cose insieme a Maurizio, nonostante lui non ci sia più.
Ci rendiamo conto che potrà sembrare un’assurdità, ma …è proprio così!
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