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Festival "DI VOCI E DI SUONI" 2010

Festival "DI VOCI E DI SUONI" 2010
La locandina della terza edizione

lunedì 4 luglio 2011

Sito Ufficiale

Trovate tutte le informazioni sulla Compagnia all'interno del sito web ufficiale: www.compagniapeppinoliuzzi.it

Buona navigazione!

mercoledì 11 agosto 2010

Festival “Di voci e di suoni” 14 Agosto 2010 Caprarola VT, Palazzo Farnese: serata con i poeti a braccio della Maremma.


“Porgete orecchio, egregi miei uditori!”
Serata con i poeti a braccio della Maremma condotta da Antonello Ricci

Poeti a braccio come Marco Betti da Arezzo, Donato De Acutis da Bacugno, Emilio Meliani da Pontedera discendono da una schiatta illustre e dimenticata: quella degl'improvvisatori popolari, contadini e pastori dell'Italia Centrale, artisti del canto estemporaneo in ottava rima. Campioni da tempo in via d'estinzione, ma un tempo numerosi e richiesti, per campagne e cittadine, dalla Lucchesìa agli altipiani d'Abruzzo alle maremme tosco-laziali. Fra i loro antenati, per dire, la Divizia contadina dei Bagni di Lucca, alla quale Montaigne accenna nel suo Viaggio in Italia; o il Giandomenico Pèri d'Arcidosso, improvvisatore bifolco alla corte dei Medici agl'inizi del Seicento; o ancora la Beatrice Bugelli di Pian degli Ontani, nel Pistoiese, il cui talento affascinò due generazioni di romantici, da Niccolò Tommaseo a Renato Fucini.Ancora fino alla metà del secolo scorso i poeti a braccio rappresentavano la memoria vivente d'una tradizione formidabile. Unica, per durata e resistenza, nella storia della nostra letteratura. Soprattutto i grandi poemi cavallereschi, come l'Orlando Furioso e la Gerusalemme Liberata, che attraverso il Big Bang della stampa avevano portato la poesia a latitudini geografiche e sociali quasi impensabili per il contesto culturale italiano: dalle piazze dei liberi comuni medioevali e dalle corti rinascimentali fin sulle rapazzole di anonimi pastori transumanti, nelle veglie dei poderi, nelle fiere e nelle feste di paese. E proprio nelle opere maggiori del nostro Cinquecento gl'improvvisatori popolari, autodidatti rozzamente alfabetizzati, scoprivano un po' di quel che Don Chisciotte cercava nei suoi libri di Cavalleria: il tenero, anacronistico rimpianto per un'Età dell'Oro, un'Arcadia Felice ormai scomparsa.
E oggi? Oggi i poeti a braccio, nonostante quel mondo sia finito da tempo, si ostinano a ragionare in versi. A discutere in performance...

giovedì 5 agosto 2010

Sabato 07 Agosto 2010 Festival "Di Voci e di Suoni", Caprarola - Palazzo Farnese, Piccola Orchestra La Viola feat. Dr. Sunflower Jug Band in concerto





Nella prima parte dello spettacolo la POLV presenterà il suo repertorio abituale, eseguendo brani legati al linguaggio etnico e sperimentale che da anni contraddistingue il suono originale dell’insieme. La polifonia della ricca sezione di organetti, sorretta da un inedito organetto basso (bassoon), il collante ritmico tenuto da batteria, basso elettrico e percussioni, le composizioni originali di Alessandro Parente insieme al timbro teatrale della voce di Antonella Costanzo e ai virtuosismi del solista Alessandro D’Alessandro sono l’espressione di questa particolare sperimentazione; nella seconda proporrà, con l’ausilio di Mario Insenga e Lino Muoio della Dr. Sunflower Jug Band (realizzatori con la POLV di un progetto sperimentale dal nome “Omaggio a New Orleans”, prodotto dal Liri Blues Festival), una rielaborazione di classici di New Orleans. Collante del progetto, uno strumento, l’organetto, il quale è strumento fondamentale sia per il folk italiano sia per il cajun, la musica degli acadians, i francesi arrivati a New Orleans dalle terre colonizzate del Canada, e da cui tanto ha attinto la tradizione dell’intera Louisiana. Fondamentale anche l’intreccio delle due voci, una maschile dal timbro forte e deciso tipico del “blues più nero”, l’altra, quella femminile, dagli “aridi” colori mediterranei e popolari, sfumati da una “teatralità” quasi classica. Entrambe, comunque, caratterizzate dalla profonda passione che viene dalla terra e dalle radici. Insomma un progetto arduo, e per molti versi coraggioso, che mette insieme due percorsi che hanno segnato profondamente l’esperienza quindicennale della Piccola Orchestra La Viola spaziando tra la canzone d’autore, la tradizione mediterranea, il jazz e molto di più.

mercoledì 28 luglio 2010

Ivana Monti al Festival “Di Voci e di Suoni” presenta "Sebben che siamo donne" - Caprarola (VT) - Palazzo Farnese, 31 Luglio 2010





Ivana Monti
in
Sebben che siamo donne

“Le donne e L'Unità d'Italia dal Risorgimento alla Costituzione, con canto popolare”
di Ivana Monti



Lisetta Luchini (chitarra e voce)
Eleonora Tancredi (tastiera, violoncello, fisarmonica e voce)
Luca Di Volo (violino, clarinetto, sax e voce)
“Le Boccacce” di Bianca Giovannini e Camilla Barbarito (voci)
Consulenza organizzativa Rosa Cantarelli
Regia Tommaso Barbato


Attrice formatasi al PICCOLO TEATRO di MILANO con il grande regista GIORGIO STREHLER, allieva di Mimo di Marise Flach, ha recitato in commedia, tragedia, dramma, grottesco, operetta e commedia musicale. Lavora in Teatro , Cinema , Radio e Televisione.
Dal 1997 si dedica alla ricerca storica d’Italia attraverso memoria, tradizione e letteratura con l’inserimento del canto popolare e della musica popolare e colta.
E’ così autrice e interprete di “MIA CARA MADRE “ ricordi e voci della nostra terra dal 1913 alla Liberazione 1945, (la storia attraverso la memoria e il canto popolare) e dal 2006 di “MARIA GOIA” e il delitto Matteotti, lotte sociali e canto popolare dall’Unità d’Italia 1861 al delitto Matteotti 1924.
- (2007) “… La mia idea non muore!” da MATTEOTTI AI FRATELLI CERVI La classe contadina dalla servitù alla leadership - (2006) SEBBEN CHE SIAMO DONNE … dai moti del risorgimento alla Costituente: un secolo di storia al femminile con canto popolare, (2007) RISORGIMENTO!! Risorgimento Italiano e canto popolare dalle ultime parole della giovane Emilia Lombardi Filonardi al suo bambino (Roma1842 – Livorno 1872) - (2008) COSTITUZIONE ITALIANA le musiche della sua lunga storia - 2002) MIGRANTI ricerca e poesia sull’emigrazione accanto al grande chitarrista e mandolinista slavo Aco Bocina - (2006) MIGRANTI II da Và Pensiero a vola colomba - - (2003) “GUERRA E PACE” - (2005) ARCIPELAGO DONNA ARCIPELAGO MADRE Donna e madre nella letteratura e nella realtà - “MADRI” ricerche e paralleli tra poesia contemporanea /prosa e cronaca / storia.
Una Produzione: La Cantinella Centro Studi Andrea Barbato


In caso di pioggia gli spettacoli si terranno al chiuso

Ingresso dalle ore 21,00 - Inizio spettacoli ore 21.30 -
Costo del biglietto 5,00 Euro

http://www.myspace.com/divociedisuoni
per informazioni tel. e fax 0761.645028 e-mail teatro_popolare@yahoo.it
Ideazione e organizzazione a cura della Compagnia Teatro Popolare “Peppino Liuzzi”
www.compagniapeppinoliuzzi.it - http://www.teatropopolare.blogspot.com - ci trovi anche su facebook

Il ricavato della manifestazione andrà all’Associazione AMISTRADA www.amistrada.net

mercoledì 21 luglio 2010

Festival "Di voci e di Suoni" , Sabato 24 Luglio, Progetto Migàla e Etòs Vento dai Sud



PROGETTO Migàla e Etòs Vento dai Sud
presentano
“Viaggio Primo”

Emauele Lituri - basso acustico, basso elettrico.
Francesca Palombo - voce e fisarmonica.
Emilio Quaglieri - chitarra acustica.
Davide Roberto - voce, tamburi a cornice e percussioni varie.
Pasqualino Ubaldini - bouzouki, saz, chitarra classica, oud, chitarra portoghese.
Testi a cura di Carla Stasi e Roberta Parravano
Voce recitante: Annamaria Ghirardelli
Coreografie: Roberta Parravano e Carla Stasi
Danze a cura di Etòs Vento dai Sud - compagnia di danze etniche e teatro-danza
Danzatrici: Roberta Parravano, Carla Stasi, Mina Mingarelli
Regia e ideazione: Roberta Parravano e Carla Stasi

Un viaggio immaginario che inizia dal “principio” e prosegue tra colori,profumi,suoni partendo dal profondo Sud della nostra terra per abbracciare altre terre vicine e lontane, ed arrivare ai Sud del Mondo. Un viaggio musicale e danzante, tra racconti e storie di altri tempi e di oggi, che pare sia l'ultimo, ma è il “primo”, Viaggio Primo”,l'inizio dell'incontro tra
le genti. Tutto ha inizio dal nostro Sud,dopo la caduta sulla terra, un passaggio tra Africa e Oriente,culla delle civiltà, tra profumi e colori dei mercati, lo scambio e l'incontro e poi rincomincia il viaggio di nuovo che non ha mai fine,il viaggio della “conoscenza”.
L'intento dell'insieme è quello di proporre i linguaggi comunicativi quali la musica,la danza e la parola che creano l'incontro tra le culture e le diversità, in uno spazio dove non vi sono conflitti, ma solo risoluzioni, scambio e incontro. La ricerca accurata musicale e dei linguaggi espressivi della danza, i simbolismi, i racconti, le gesta, porteranno lo spettatore in un viaggio attraverso la sua immaginazione, volto alla ricerca della propria identità attraverso quella di altri popoli.

venerdì 16 luglio 2010

Festival "Di Voci e di Suoni", Sabato 17 Luglio 2010, Compagnia Arte e Cultura Abusiva di Mandela

Sabato
17 Luglio 2010
Compagnia Arte e Cultura Abusiva
di Mandela
presenta
“Va a vejé che tenemo checcosa all’acqua”





La Compagnia Arte e Cultura Abusiva di Mandela (RM), nasce da un gruppo di persone appassionate di teatro. Nel tempo la sua attività si consolida, passando dall’improvvisazione alla consuetudine. Ed ecco formarsi un gruppo stabile che solo in un secondo momento predilige la rappresentazione di opere scritte di proprio pugno, in dialetto laziale, grazie ai lavori dello scrittore Mario Lori e del regista Salvatore Carciopolo.
L’obiettivo è quello di attingere alla memoria collettiva, privilegiando le caratteristiche di estemporaneità e legame alla tradizione popolare. In questo senso la Compagnia è e vuole restare “abusiva” rispetto ai canoni della cultura ufficiale verso la quale, per non fraintendersi, mantiene il dovuto rispetto. Va a vejé che tenemo checcosa all’acqua è costruita intorno a personaggi e accadimenti di una piccola comunità, mettendo in risalto più di una contesa sociale e politica.

giovedì 8 luglio 2010

UNAVANTALUNA, Sabato 10 Luglio 2010 al festival "Di Voci e di Suoni" - Caprarola, Palazzo Farnese





Unavantaluna cumpagnia di musica sixiliana è un ensemble di musicisti uniti dalle comuni origini siciliane e dalla passione per le arti e le tradizioni popolari della loro terra.
 Sin dalla nascita del gruppo, sono forti la necessità di unire il passato con il presente e il desiderio di ricercare un possibile equilibrio fra tradizione ed innovazione musicale.
Scelte strutturali quali l'uso di strumenti tipici del Mediterraneo, le partecipazioni in sala d’incisione di noti musicisti stranieri come il persiano Mohsen Kassirossafar allo zarb, il nord-africano Ashraf Ahmad Mohamed alla tabla egiziana, le continue collaborazioni con artisti di varie estrazioni, popolare, colta e demenziale, quali Elvin Dhimitri, violinista albanese, Yannis Vassilakos, bouzokista greco, l'attore Gaspare Balsamo, il Quartetto d'archi dell'Orchestra di Roma e Lazio, Claudio Gregori, in arte “Greg”, Tenores de Neoneli e Elio delle Storie Tese, si confermano valide. La conseguente presa di coscienza pan mediterranea esprime al meglio nel Live questa sua natura contaminata.
Negli ultimi due anni, con l'inserimento in organico dei due percussionisti Andrea Piccioni e Arnaldo Vacca, le sonorità del vicino e lontano Oriente si uniscono alle più recenti tendenze e arrangiamenti della musica internazionale.
Nel gennaio 2007 è uscito il nostro primo disco “Cumpagnia di Musica Sixiliana” per l'etichetta Finisterre.
Nel 2010 uscirà il nostro secondo disco “Novi jorna novi misi” per l'etichetta Helikonia.

Breve storia della Compagnia Teatro Popolare "Peppino Liuzzi" di Caprarola

È difficile raccontare in poche righe la vita di una Compagnia che esiste da trentasette anni, e che quindi può essere considerata a tutti gli effetti la più “anziana” fra quelle esistenti nella Provincia di Viterbo.

La sua storia comincia nel 1972 e da quella data ha visto militare fra le proprie fila centinaia di persone, portando in scena decine di testi. Da subito fu fatta la scelta di recitare in dialetto caprolatto, non tanto per una moda dell’epoca o per un fatto di praticità, ma perché questo era il linguaggio che i nostri genitori ed i nostri nonni usavano per raccontarci le loro storie e quindi anche la nostra.

Elemento caratterizzante è sempre stato quello di non essere una filodrammatica, ma una Compagnia che mette in scena testi originali scritti dagli stessi componenti, oppure adattamenti da classici come: “Sogno di una notte di mezza estate”; “Ruzza, ruzza, Ruzzante”;” Torquato è pazzo!”, che comunque in un modo o nell’altro vanno ad esplorare le realtà quotidiane di una comunità come quella caprolatta che potrebbe benissimo essere paragonabile a qualsiasi altra realtà della provincia italiana. Fondamentale è stato l’incontro, all’inizio degli anni ottanta, con l’autore e regista Umberto Marino, che ha portato prima alla realizzazione di alcuni drammi radiofonici RAI (I fioretti di S.Francesco; Sogno di una notte di mezza estate; Soldatino di piombo; 06/7016494), per poi continuare con il teatro (L’ultima sigaretta; Peppini, quattro filosofi di nome Peppino) ed infine con il cinema e la fiction (Cominciò tutto per caso; Cuore cattivo; L’ultima sigaretta; Ultimo banco; S.Antonio di Padova; Il bambino di Betlemme; La fiamma sul ghiaccio). Frutto di questa intensa collaborazione, anche le due rappresentazioni teatrali portate in scena al Teatro Parioli di Roma: De tutti li colori; Lo campanello de casa mia.

Qualche estate fa, La Compagnia, in collaborazione con il comitato Festeggiamenti Sagra della Nocciola, ha organizzato l’ennesima edizione di “Camminando e Teatrando”, manifestazione molto singolare che consiste nel rappresentare le varie scene teatrali dello spettacolo in altrettanti angoli, molto suggestivi, del centro storico di Caprarola, collegandole attraverso percorsi ricchi di storia e di cultura, narrati e commentati dal locale “Centro Studi e Ricerche”. Visto il successo accordatole dal pubblico, questa manifestazione verrà probabilmente riproposta anche nei prossimi anni. Oggi la Compagnia è composta per lo più da giovani che al tempo delle prime rappresentazioni non erano ancora nati, e senza dubbio è questo, fra tutti, il più grande successo che abbia mai ottenuto.

Romolo Passini