
“Porgete orecchio, egregi miei uditori!”
Serata con i poeti a braccio della Maremma condotta da Antonello Ricci
Serata con i poeti a braccio della Maremma condotta da Antonello Ricci
Poeti a braccio come Marco Betti da Arezzo, Donato De Acutis da Bacugno, Emilio Meliani da Pontedera discendono da una schiatta illustre e dimenticata: quella degl'improvvisatori popolari, contadini e pastori dell'Italia Centrale, artisti del canto estemporaneo in ottava rima. Campioni da tempo in via d'estinzione, ma un tempo numerosi e richiesti, per campagne e cittadine, dalla Lucchesìa agli altipiani d'Abruzzo alle maremme tosco-laziali. Fra i loro antenati, per dire, la Divizia contadina dei Bagni di Lucca, alla quale Montaigne accenna nel suo Viaggio in Italia; o il Giandomenico Pèri d'Arcidosso, improvvisatore bifolco alla corte dei Medici agl'inizi del Seicento; o ancora la Beatrice Bugelli di Pian degli Ontani, nel Pistoiese, il cui talento affascinò due generazioni di romantici, da Niccolò Tommaseo a Renato Fucini.Ancora fino alla metà del secolo scorso i poeti a braccio rappresentavano la memoria vivente d'una tradizione formidabile. Unica, per durata e resistenza, nella storia della nostra letteratura. Soprattutto i grandi poemi cavallereschi, come l'Orlando Furioso e la Gerusalemme Liberata, che attraverso il Big Bang della stampa avevano portato la poesia a latitudini geografiche e sociali quasi impensabili per il contesto culturale italiano: dalle piazze dei liberi comuni medioevali e dalle corti rinascimentali fin sulle rapazzole di anonimi pastori transumanti, nelle veglie dei poderi, nelle fiere e nelle feste di paese. E proprio nelle opere maggiori del nostro Cinquecento gl'improvvisatori popolari, autodidatti rozzamente alfabetizzati, scoprivano un po' di quel che Don Chisciotte cercava nei suoi libri di Cavalleria: il tenero, anacronistico rimpianto per un'Età dell'Oro, un'Arcadia Felice ormai scomparsa.
E oggi? Oggi i poeti a braccio, nonostante quel mondo sia finito da tempo, si ostinano a ragionare in versi. A discutere in performance...
E oggi? Oggi i poeti a braccio, nonostante quel mondo sia finito da tempo, si ostinano a ragionare in versi. A discutere in performance...